23 marzo 2009

Gentilezze

Gentili lettori. Gentili elettori. Gentili elettroni. Questo è il primo editoriale ma potrebbe tranquillamente essere l'ultimo. Un motivo tra i tanti: la genialità di chi vi scrive è pari alla sua scarsa voglia di applicarsi. Il "Manifesto dell'accidia"? Non direi. Fare outing su una cosa del genere non crea audience e anche se fosse in grado di crearla, non riuscirebbe a mantenerla. Se possibile, lo scopo di questo blog è leggermente più nobile ma con delle pretese abbassate al livello dei barboncini, senza nulla togliere a questa onesta razza canina nè scadere nella falsa modestia. In fondo la rete pullula di scrittori in erba e di presunti geni letterari che producono solo per autocompiacersi e magari bearsi dei commenti di miriadi di lettori raffinati, così come è piena di pseudo-giornalisti che non sanno andare oltre uno sterile copia-incolla, per giunta mal camuffato. Spiccare per originalità e contenuti concreti è quindi difficile; ecco tornare utili le pretese non troppo elevate menzionate in precedenza: mantenere un low profile permette di evitare voli pindarici (e relative rovinose cadute). Potrebbe sembrare un limite, ma non lo è: solo una sorta di cintura di sicurezza verso i facili entusiasmi e le cazzate a ruota libera. In questo, si sa, ci vuole poco ad eccellere. La premessa è stata molto chiara, potrebbero non seguire altri post; ma è sicuro che tutto ciò che verrà scritto, sarà esso carezza, puntura di spillo, freddura o graffio, potrà regalarvi una angolo di lettura diverso rispetto alla massa informe presente sul web. Se il quadro tracciato vi sembra fosco e pessimistico, un inutile j'accuse lanciato da un emerito signor Nessuno, una serie di parole senza un filo logico, potete benissimo cambiare canale, non troverete molto di meglio. C'è però tanto di peggio e anche a buon mercato: non preoccupatevi se propenderete per questa seconda ipotesi, non vi biasimo. E' solo una inclinazione umana.

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